La storia di Ubuntu phone: prime apparizioni

Ubuntu phone : prime apparizioni

ubuntu edge phone

Da qui ai prossimi 5 anni Canonical ha deciso di puntare a trasformare il 30% degli utenti che usano Android in utenti Ubuntu.
Ubuntu Phone è arrivato in Europa, ma non è stato per nulla facile.

Dopo il fallimento del finanziamento in crowdfunding di Ubuntu Edge ( stiamo parlando di quasi 13 milioni di dollari raccolti sui 32 che venivano richiesti), Canonical è così tornata a puntare sul software, impiegando per l’hardware produttori di open devices, ovvero di smartphone che venivano abbinati ad uno speciale sistema operativo: i cinesi di Meizu e gli spagnoli di BQ , li avevano proposti in modalità di prototipi un anno fa al Mobile World Congress.

Attualmente Apple ha prodotto in casa l’hardware e software, Samsung sta realizzando Tizen, Microsoft ha optato per l’acquisto di Nokia e Google aveva la Motorola con il chiaro intento di voler creare dei prodotti sempre più performanti.

“Chi unisce software e hardware ha un vantaggio in termini di capacità di innovazione, ma ha anche qualche svantaggio” (Mark Shuttleworth, fondatore di Canonical, l’azienda britannica che promuove lo sviluppo di Ubuntu)

“Per produrre sia lo smartphone che il suo sistema operativo è necessario fare tutto alla perfezione: se si fa un errore in qualsiasi punto del processo di costruzione, la bocciatura sarà totale, su hardware e software”.
Un esempio? Palm: “Un ottimo sistema operativo, morto per colpa di smartphone che non funzionavano”. Non parliamo del solito smartphone a prezzo stracciato.

ubuntu-phone-three

E’ arrivato l’Ubuntu Phone, nome in codice Aquaris E4.5, realizzato in collaborazione con la casa spagnola BQ, ed è arrivato anche in Europa, ma con una formula di vendita molto particolare: i follower appartenenti agli account ufficiali @ubuntu e @bqreaders vengono notificati ogni volta che parte il “flash sale”, ovvero una ridotta finestra di tempo all’interno della quale si potrà acquistare il dispositivo al prezzo di 170 euro.

A livello di hardware lo smartphone di Ubuntu non è sorprendente:

  • display da 4.5 pollici con risoluzione HD,
  • processore quad-core da 1.3GHz firmato MediaTek,
  • memoria interna da 8GB (espandibile con microSD)
  • nessuna connessione 4G.

Il telefono è una un dual-sim e la fotocamera frontale da 5 megapixel farà follie per gli amanti dei selfie.
La concorrenza con gli smartphone di fascia bassa come il Moto E e con gli altri modelli economici di Lumia è decisamente aperta.

Ubuntu punta forte sul software, nello specifico parliamo della nuova interfaccia chiamata Scopes: l’obiettivo è quella di eliminare le classiche schermate a griglia piene di app, in favore di alcune sezioni tematiche (musica, news, video, etc.) nelle quali possono venire aggregati i contenuti online e locali, con la possibilità di voler selezionare successivamente una singola applicazione.

“Non sarà l’ennesimo clone di Android o iOS” spiegano dal team di Ubuntu, ma per meglio analizzare cosa e come sarà accolto non resta che acquistarlo.
Il concetto di “lens” è il vero protagonista della nuova interfaccia di Canonical per il mobile, concetto poi ripreso da Ubuntu Desktop: una schermata home smart, in grado di potersi trasformare in una guida, in una stazione meteorologica, o in un riproduttore musicale solo con uno swipe…

Stefano Parisi